venerdì 27 luglio 2012

Metti una sera d'estate...

apri il frigo e le trovi. Due belle melanzane, accattivanti come il corpo di una donna fasciato di seta nera (licenza poetica ;p). Due melanzane violette tonde, per essere precisi. Questa qualità, ricca di 'mollica' e più dolce è perfetta per essere cotta alla piastra o ridotta a purea, mentre le loro cugine della varietà lunga, più amarognole e saporite, sono perfette per essere fritte, perché assorbono meno olio.

Ma io avevo voglia di qualcosa di goloso e ho adottato un tipo di frittura che riesce a far cuocere bene la melanzana senza farla inzuppare d'olio: ho usato, per dirla semplicemente, il metodo cotoletta. Doppia impanatura (uovo pangrattato, ripetuto per due volte) utilizzando fette di melanzane cruda. Risultano dolci, ben cotte e gustose allo stesso tempo. Ecco 2 ricette flash con cui mi sono disfatta delle signore in nero :D Veloci e pratiche perchè d'estate non si ha voglia di stare a lungo ai fornelli.


sabato 14 luglio 2012

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Caldo torrido e feroce, nessuna voglia di cucinare, figurarsi di accendere il forno! E allora in aiuto questa ricetta della calda Andalusia; preparazione facile, sana, veloce e rinfrescante: gazpacho per tutti!! E anche economica, se vogliamo dirla tutta (gli ingredienti per 4 persone non costano più di 5 euro).
Può essere considerato un fresco antipasto (magari servito in bicchierini) oppure un primo leggero (una grossa scodella può appartare dalle 200 alle 250 kcal). Le varianti sono diverse ma traggono tutte origini da ingredienti poveri e contadini (principali sono il pomodoro, il peperone e il cetriolo) con aggiunte e variazioni nelle dosi a seconda del gusto personale.
Per esempio io non aggiungo l'aglio che è presente in molte ricette ma che, personalmente, combinato con il peperone crudo, trovo sia una sfida per la digestione. Può essere preparato in anticipo e conservato in frigo per un intero giorno (non è consigliabile conservarlo più a lungo perché poi le verdure fresche cominciano
ad ossidare ed, oltre a perdere apporto vitaminico, comincerebbero a diventare acquose).


GAZPACHO ANDALUSO

domenica 8 luglio 2012

Agar agar...istruzioni per l'uso


Da quando ho letto che i giapponesi usano questo prodotto per i loro dolci ho sempre avuto il desiderio di provarlo: si usa per addensare e gelificare e ha lo stesso funzionamento dei fogli di gelatina o colla di pesce, con la differenza che si ottiene da certe alghe e quindi è completamente vegano (mentre la gelatina è di origine animale e non scrivo come si fa altrimenti qualcuno potrebbe non avvicinarsi più alla panna cotta finché campa). A differenza della gelatina si scioglie a temperatura abbastanza alta ma si rassoda anche più velocemente e, inoltre, riesce a solidificare liquidi molto acidi (tipo succhi di frutta) che in genere non reagiscono con la gelatina animale. E' consigliabile sciogliere l'agar agar in poco liquido bollente e poi aggiungere gli altri ingredienti da addensare (possibilmente non freddi, se no si ottiene un troppo rapido sbalzo termico che produce una sorta di grumi) ma, se il preparato non venisse della consistenza desiderata basta rimettere il tutto sul fuoco a sciogliere e aggiungere un altro po' di gelificante.

Infine, questa è una mia considerazione personale: usandolo per preparare budini o simili, la consistenza al palato pare più delicata eppure ho come l'impressione che sazi di più.

In genere si trova in commercio nei negozi alimentari etnici (sotto forma di cubetti disidratati o filamenti che però non mi hanno mai ispirato molto) o nei negozi alimentari bio (in polvere, in genere 2-3g, ossia un cucchiaino da té scarso, bastano per 500 ml di liquido).


Il primo esperimento, a dirla tutta, mi è venuto un po' raffazzonato, complici la fretta e la scelta di una ricetta che richiede molta pazienza. Ho voluto provare a fare il Rainbow Agar,  dessert molto diffuso in Malesia. Visto il caldo tropicale, una gelatina a base di latte di cocco mi sembrava l'ideale XD Ho voluto però strafare utilizzando, invece di acqua zuccherata e colorata, dei succhi di frutta e ciò ha reso la preparazione un po' più instabile. Inoltre invece di una forma grande, in questi casi, rende meglio l'utilizzo di formine (ma come già accennato, io non ho avuto pazienza).