Va bene che, quando finisce agosto, sembra di lasciarsi un intero anno alle spalle (come ci insegnano i Righeira) e settembre sembra particolarmente grigio perchè significa la ripresa di pieni ritmi lavorativi ma,quando si arriva ad un crollo di 10 gradi e la prova costume e alle spalle, ti prende la voglia di qualcosa di buono..... E poichè da me Ambrogio non passa e, contrariamente alle previsioni statistiche, in vacanza non ingrasso, mi son concessa un bello strappo con una mega porzione di emilianissimo gnocco fritto (accompagnato ovviamente da ottimo prosciutto di Parma, con la sua brava aureola di grasso...che sennò che senso ha comprare il Parma? ;)).
Una frittura fatta a regola (in olio bollente e mescolato ad un grasso ad alto punto di fumo, come strutto od olio d'oliva) non è un grosso peso per stomaco e fegato (a condizione, ovviamente, di non eccedere con quantità e frequenza): è un piatto semplice ma dalla squisita genuinità. Molto spesso nei ristoranti si spaccia per gnocco fritto (o crescentina o torta fritta) un qualsiasi ritaglio di pasta di pane fritto, ma la preparazione originale ha una fragranza e una leggerezza che la normale pasta cresciuta non ha...in pratica si gonfia tantissimo.
I più salutisti potrebbero arricciare il naso per la presenza dello strutto: grasso di origine animale e per di più con un deciso contenuto di grassi saturi...ma onestamente ha un contenuto di grassi insaturi superiore al burro e nella ricetta ne è usato un quantitativo davvero minimo (sicuramente molto minore di quello usato in tanti alimenti da forno industriali in cui se ne ignora la presenza, dal pane in cassetta agli snack salati).
Polemiche a parte, provare per credere: fetta di prosciutto su gnocco bollente e al primo morso si farà fatica a smettere. ;)
GNOCCO FRITTO