venerdì 30 marzo 2012

Là dove fioriscono i limoni


L’origine della Caprese (la torta! Non la mozzarella col pomodoro ;p) si perde tra la leggenda e l’accurata ricostruzione promozionale. La storia più diffusa sarebbe quella di un pasticciere ( tale Carmine del Fiore) che, verso gli anni 20 del secolo scorso, ricevette la commissione di un dolce da 2 gangster americani: tale fu l’agitazione del malcapitato da dimenticare la farina. Dalla sfortunata dimenticanza nacque un dolce soffice e leggero che piacque tantissimo agli Yankee. Tralasciamo il fatto che tutti i dolci italiani sembrano nati a seguito di qualche disgrazia, vorrei spendere due parole su quelle riviste o blog che partono in quarta con “Questo dolce antichissimo…”: ma stiamo scherzando? Antico? E allora il Babà cos’è: il dolce delle mummie?
Se c’è un grammo di verità in questa storia, è che la ricetta sicuramente nasce per venire incontro al gusto del turismo d’oltre oceano che, all’inizio del secolo scorso, ha cominciato a fare la fortuna dell’isola. Dagli alberghi è poi passata ai bar e da lì alle case. Oserei addirittura dire che il gusto richiama quello dei brownies, senza avere, però, quella consistenza un po’ umidiccia e pastosa che non sempre incontra il favore dei palati nostrani. Al contrario la caprese è morbida, leggera nella consistenza e intensamente gustosa.

La ricetta che uso io è quella base e, data l’assenza di farina, perfetta anche per chi soffre di intolleranza al glutine (avendo l’accortezza di non infarinare la teglia). Tra amici di famiglia e libri ho trovato le variazioni più incredibili: c’è chi ci aggiunge le nocciole ( oibò, siamo in Piemonte?), chi ci aggiunge un po’ di fecola di patate (Obbrobrio!!), chi un bicchierino di liquore Strega (mah!) o di limoncello (ok, questo lo faccio passare ma solo perché è un prodotto locale).

L’unica licenza che mi permetto è la scorza ed il succo di un limone da giardino, perché gli agrumi esaltano il cioccolato e perché, se si parla di Capri e della costiera Amalfitana, quello è il profumo più evocativo.




TORTA CAPRESE

Per una torta piccola (20 cm diametro):
200g mandorle (non spellate e non tostate)
150 g cioccolato fondente
180g burro
180g zucchero
4 uova
1 limone non trattato
Zucchero a velo

Preriscaldare il forno a 180°.
Tritare le mandorle non troppo fini. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria (o nel forno a microonde).

Separare i tuorli dagli albumi. Montare il burro con 2/3 dello zucchero, fino a che diventa una crema morbida. Aggiungere i tuorli poco alla volta, mescolando. Aggiungere il cioccolato e le mandorle. Alla fine aggiungete la scorza grattugiata del limone.

Montate gli albumi con il restante zucchero e il succo del limone, fino a che diventerà un composto sodo e gonfio (se rovesciate il contenitore non cade giù). Unire all’impasto di burro, delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto, in modo da avere un impasto gonfio e leggero.

Versare in una teglia precedentemente foderata di carta forno e infornare per 45 minuti. Dopodiché lasciare intiepidire almeno un’oretta, così l’impasto si asciuga. Sfornare, far raffreddare e cospargere di zucchero a velo.

GNAM! <3

4 commenti:

  1. Sorry, è stata già fatta fuori U_U

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  2. Buonissima, è la ricetta el bimby, e la facevo spessissimo!!! deliziosa..
    E complimenti per tutto il blog è adorabile.
    Ora sto cercando di veganizzarla ma fino ad ora non mi è riuscito, sostituire tutte quelle uova è impresa ardua ;(

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  3. Effettivamente non so proprio cosa possa dare lo stesso effetto, anche perchè il bianco montato a neve è proprio il punto di forza della sua consistenza particolarmente leggera. Comunque anche il tuo blog è bellissimo, anzi lo metto tra i preferiti perchè ci sono delle ricette favolose (e sane, che non fa mai male).

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